di Silvana Kühtz
URGES, a Matera la città pubblica del sud – progetto di ricerca targato UNIBAS
In partenza a fine marzo 2022 il progetto di ricerca interdisciplinare URGES (Urban Green Shapes. Qualità, efficienza e benessere di quartiere) vincitore del bando del POR-FESR Basilicata 14-20, coordinato da Ettore Vadini prof. di Composizione architettonica e urbana al Dipartimento delle Culture Europee e del Mediterraneo, Università degli Studi della Basilicata, Matera.
URGES, attraverso l’analisi di casi studio (città, quartieri, edifici), il confronto con gli abitanti, la realizzazione di una architettura green su un sito-pilota dell’ATER (Azienda Territoriale Edilizia Residenziale) a Matera, vuole occuparsi dei quartieri di edilizia pubblica del Mezzogiorno per delineare qui soluzioni rigenerative sostenibili basate su un approccio green.
L’asse efficienza energetica e green, innovazione e qualità, applicati all’edilizia pubblica sono pilastri della transizione verde.
“Questo progetto intreccerà azioni di contenimento energetico su edifici residenziali pubblici e porterà nuova dignità alle aree di quartiere. È una grande opportunità, un’occasione anche per mettere a confronto l’idea di progetto urbano degli anni ’50 e ’60 – ci sono diversi esempi illustri a Matera – con quella dei decenni successivi. Il progetto urbano nel primo caso era inimmaginabile senza prevedere standard minimi di scuole, verde, servizi, infrastrutture. L’area scelta per il nostro progetto pilota è a Matera in un quartiere nato a cavallo del terzo millennio, e in cui questi servizi sembra siano un accessorio che viene ex post, se va bene. Abbiamo scelto per il nostro progetto di ricerca le nuove zone di espansione residenziale ai margini della collina di Serra Rifusa, denominate Aquarium, L’Arco e Parco Giada. Il caso pilota vuole riportare qualità all’edificio e qualità di vita nel quartiere. Parliamo di green e di rigenerazione a tutto tondo, sociale e economica, architettonica e immateriale, culturale e di servizi. Quando nella città manca la quota pubblica il mercato si regola sull’interesse del privato. La componente pubblica nella città non è solo edilizia slegata da interessi economici e finanziari, è garanzia di qualità del progetto urbano, restituisce agli abitanti il diritto alla città”, sottolinea Ettore Vadini.
Questo lavoro in due anni porterà a un innalzamento di qualità che si lega ai bisogni dei cittadini. Fondamentali le fasi iniziali in avvio in primavera 2022, dove si metterà in campo una modalità partecipata di coinvolgimento degli abitanti. Si impianterà infatti un vero e proprio laboratorio urbano che raccoglierà i pareri degli abitanti, desiderata e visioni, e su cui studenti, ricercatori e il gruppo operativo andrà a immaginare e poi realizzare il progetto. Partecipare significa poter analizzare lo spazio che si vive, ma raramente c’è questa opportunità, ci si abitua, del resto abitare ha la stessa radice della parola abitudine.
Lo sforzo del gruppo di lavoro sarà quello di considerare le istanze degli abitanti, considerare un nuovo possibile sguardo, superare la visione individuale per contemperare le esigenze del bene comune. Insomma, un progetto che è una sfida e un’urgenza dei nostri tempi.
URGES guarda alla città pubblica del sud, con un focus sulla città-laboratorio di Matera, quale particolare patrimonio da valorizzare e salvaguardare. Qualità urbana e architettonica attraverso i nuovi paradigmi della transizione verde può portare benefici duraturi all’abitare, all’economia, all’ambiente e alla cultura.
Con l’Università degli Studi della Basilicata collaboreranno inoltre partner stranieri come l’Universidad de Sevilla e University of Ljubljana, le università italiane G. d’Annunzio di Chieti-Pescara e la Mediterranea di Reggio Calabria; partner istituzionali quali la Regione Basilicata e ALSIA-Agenzia Lucana di Sviluppo e di Innovazione in Agricoltura; ATER e il Comune di Matera, l’Agribiotecnica e Agreenment di Matera, la Scuola di Analisi Transazionale Roma.