di Laboratorio Femminista del CSOAT Auro&Marco
Il Laboratorio femminista nasce nel 2018 all’interno del Centro Sociale Transfemminista Auro & Marco a Spinaceto. Realizzato nel 1965, Spinaceto è il primo quartiere ad entrare nella fase di attuazione del primo Piano per l’Edilizia Economica e Popolare di Roma, adottato nel 1964. La spina centrale del quartiere, dove nasce il Centro Sociale, vede la luce nel 1985: sarebbe dovuta essere il centro dei servizi commerciali, ma resta vuota e abbandonata.
Come Laboratorio femminista, a partire dalla vocazione laboratoriale e dalle attività formative, informative e culturali già intraprese, durante il 2020, in piena pandemia, da uno scambio di libri tra di noi, siamo arrivatə a progettare la creazione di una biblioteca transfemminista, ossia uno spazio culturale che potesse consolidare il rapporto instaurato con le istituzioni scolastiche del quartiere e che fungesse da catalizzatore di azioni comuni di promozione culturale.
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Fotografia di Riccardo Crivellaro
Crediamo che, essendo la violenza strutturale, sia necessario combatterla in modo strutturale attraverso la diffusione di luoghi di cultura che offrano un’alternativa teorica e pratica alla violenza. Abbiamo quindi immaginato un percorso collettivo di cura e rigenerazione dello spazio e, vincendo il bando “Si può fare” promosso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, abbiamo portato avanti il progetto organizzandolo su tre principali linee di svolgimento strettamente interconnesse. La prima fase è stata quella di formazione nelle scuole e nei gruppi scout, attraverso attività ludico-ricreative, educative ed aggreganti, finalizzate soprattutto al riconoscimento precoce della violenza di genere e alla creazione di un dibattito orizzontale nelle classi. La seconda fase è stata quella di autoformazione, con eventi tematici di riflessione collettiva aperti al pubblico.
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Fotografia di Lisa Capasso
Convintə del valore dell’auto-costruzione, sia dal punto di vista formativo, sia di costruzione di un senso di comunità e di appartenenza, la terza e ultima fase è stata quella di rigenerazione, che ha coinvolto la comunità nella progettazione partecipata e nell’autocostruzione della biblioteca. Infine, con una chiamata alle arti, abbiamo inaugurato la biblioteca a settembre 2021, proponendo una mostra collettiva e la presentazione del libro di Alessandra Chiricosta Un altro genere di forza. Ponendo le basi per una futura riappropriazione e rivitalizzazione degli spazi comuni periferici da parte di tutta la comunità, la biblioteca vuole essere uno strumento di contrasto alla violenza di genere, per dare voce e spazio a corpi e pratiche da sempre taciuti e marginalizzati, per divulgare e socializzare il pensiero transfemminista, per creare una comunità di cura e di lotta.
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Fotografia di Luca Bonaventura
Ponendo le basi per una futura riappropriazione e rivitalizzazione degli spazi comuni periferici da parte di tutta la comunità, la biblioteca vuole essere uno strumento di contrasto alla violenza di genere, per dare voce e spazio a corpi e pratiche da sempre taciuti e marginalizzati, per divulgare e socializzare il pensiero transfemminista, per creare una comunità di cura e di lotta.
Una stanza tutta per noi è un centro culturale che promuove una cultura alternativa, transfemminista, per adultə e bambinə, accessibile gratuitamente e adibita anche ad aula studio. Oltre ad ospitare una programmazione autogestita di presentazioni dei libri che compongono il catalogo, la biblioteca è un luogo inclusivo attraversato da tutte le soggettività, dove il Laboratorio femminista pratica l’autocoscienza e l’autoformazione.