Radicity parte da Eboli

di Sabrina Masala

Radicity parte da Eboli

(Progetto dell’architetta Monica Botta
Fotografia di Alessio Guarino)

Radicity aps è una associazione che si occupa di rigenerazione urbana, nata nel 2017 da un idea dall’architetto Sabrina Masala, con l’obiettivo di promuovere un modo nuovo di pensare gli spazi delle nostre città che metta al centro l’uomo e la natura, dove la relazione tra vivere urbano e rispetto per l’ambiente divengano cultura civica del quotidiano. Una riqualificazione in cui il ruolo del progetto è favorire la cura dei luoghi e lo sviluppo del capitale umano generando identità, consapevolezza, appropriazione, e migliore convivenza tra i cittadini. L’obiettivo è riconvertire aree urbane lasciate libere dall’edilizia o di bassa qualità, aumentando il valore dei luoghi al fine di costruire ambienti familiari dove i cittadini possano esprimere le proprie tradizioni (radcity.it).

Rigenerare  la città di Eboli, il suo centro storico è stato il primo progetto, di Radicity aps con la sinergia di molte persone lungimiranti , in tre anni Radicity ha recuperato 18 piccole aere dismesse, creando un percorso permanente di giardini. Il centro storico di Eboli, vive oggi una fase di recupero abitativo, ma ancora esibisce le ferite dei bombardamenti del 1943, del terremoto dell’80 e dell’empiria degli interventi di riqualificazione degli anni 90. La rassegna “The Heart of Eboli” – Giardini allestiti per spazi animati” si svolge all’interno del centro storico di Eboli dal 1 al 3 giugno “The Heart of Eboli” e chiama a raccolta professionisti di respiro internazionale, per riconvertire aree urbane abbandonate in giardini. La ristrettezza degli spazi, la necessità di rispettare i luoghi e la difficoltà nella partecipazione, hanno così portato all’elaborazione di interventi mirati, cuciti su misura, ma che nell’insieme costituiscono una trasformazione sensibile e innescano un’azione di partecipazione sociale, oltre ad una percezione reale di incremento di valore del patrimonio edilizio.

(Progetto dell’architetta Monica Botta
Fotografia di Alessio Guarino)

Lo strumento adottato da RADICITYaps, ha innescato una logica di partecipazione e condivisione coinvolgendo una serie di soggetti, oltre ai professionisti, anche vivai, operatori turistici locali e l’amministrazione, investono risorse proprie per la realizzazione degli interventi. La semantica, la morfologia e la sintassi dei 18 interventi sono ovviamente differenti, ma la chiave comune è la coerenza con l’habitat meridionale, il clima e il costruito. Le dimensioni limitate e diffuse del format “The heart of Eboli”,  sono particolarmente adatti alla scala dei centri storici, perché rispettano gli spazi, il senso della  misura e dell’ equilibrio. Gli interventi  progettati e realizzati, creano ambiti di verde comuni, adatti alla socializzazione e alla valorizzazione di elementi morfologici e architettonici.L’impatto sul microclima, sulla percezione e sull’immagine è immediato e il risultato è, che subito è posto in secondo piano il ricordo delle macerie, dei barbacani e degli scempi della ricostruzione.

(Progetto del paesaggista Filippo Piva studio Pampa
Fotografia di Giuseppina Pepe)