NATworking, lavorare e studiare immersi nella natura

a cura di Chiara Guidarelli e Miriam Pepe

Chiara vorrebbe allentare le tensioni della giornata con una nuotata al tramonto; Miriam sogna di tornare ad Altamura, dove in pochi minuti riesce ad essere fuori dalla città per respirare aria pulita e ritrovare il contatto con la natura che tanto ama; Jacopo desidera lavorare fuori dai contesti urbani per esplorare il territorio insieme alla sua inseparabile bici; Giulia, grande amante della montagna, vorrebbe sfruttare le pause pranzo per fuggire nel verde; Eleonora sente la necessità di staccare dalla frenesia della città e ritrovare il suo equilibrio in spazi selvaggi.

È da questi desideri e da queste esigenze che nasce NATworking. Da qui e da un incontro apparentemente casuale avvenuto a Paratissima – evento di arte contemporanea che si svolge a Torino dal 2005 – nel mese di settembre del 2019. In questa occasione, abbiamo scoperto Mind Club, una call for ideas rivolta ai giovani under 30 con idee innovative.

È stato n’attimo, ci siamo guardati e abbiamo capito di trovarci al posto giusto, nel momento giusto.

A novembre 2020, dopo esser stati selezionati dalla call for ideas, risultiamo tra i vincitori del bando GxG Giovani per Giovani, secondo step di Mind Club, finanziato da Fondazione Compagnia di Sanpaolo e Fondazione Carige.

Nasce così NATworking – la prima rete di spazi per il lavoro e lo studio immersi nella natura – un progetto di rigenerazione urbana e sviluppo locale, ideato da cinque giovani lavoratori con un sogno comune: lavorare in campagna, tra i monti o in riva al mare, come quando si lavora in città, per migliorare la qualità del tempo dedicato al lavoro e al tempo libero, generando un impatto positivo nelle aree extraurbane del nostro paese.

In questa avventura, che a noi piace più chiamare “rivoluzione”, non siamo soli. Tre sono i partner di progetto che ci accompagnano in questo percorso: Ass. Dislivello, Coop. Nemo e Alle Ortiche APS. In tutto sono invece 24 le strutture che hanno deciso di far parte della rivoluzione! Sono rifugi, ecomusei, ecovillaggi, residence in riva al mare, ma anche strutture sottoutilizzate di proprietà pubblica, situati in Aree Interne ed extraurbane di Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta. Si tratta di territori e spazi pronti a reinventarsi e a essere pionieri di un processo di innovazione. Proponendo un nuovo utilizzo di questi luoghi, favorendone la destagionalizzazione, i territori potranno aprirsi alle contaminazioni di nuovi “abitanti temporanei” e a nuove forme di sviluppo a sostegno dell’economia locale.

Lo strumento che connetterà territori e NATworkers sarà una piattaforma digitale (attualmente in fase di sviluppo), che metterà in rete le realtà del territorio con le persone interessate al progetto. Persone che sentono dunque la necessità di migliorare le proprie condizioni di vita, lavorando e studiando in ambienti di qualità, con la possibilità di concedersi del tempo libero per riscoprire il patrimonio naturale assieme alle comunità locali.

Prenotando una postazione di lavoro, infatti, sarà possibile accedere all’offerta culturale ed escursionistica presente in zona, nonché a percorsi di prevenzione per lo stress lavoro correlato e, in un prossimo futuro, a sportelli di sostegno psicologico.

A giugno 2021 avrà inizio il “NATOUR” degli spazi di Valle D’Aosta, Piemonte e Liguria, che hanno aderito al progetto pilota. Un viaggio alla scoperta di questi territori per conoscere e raccontare le unicità dei presidi NATworking e immaginare le avventure di cui potresti essere protagonista!

E tu che fai, non partecipi alla rivoluzione?

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