a cura di Giulia Paron e Nadia Vedova
LaRU – Laboratorio di Rigenerazione Urbana in FVG
Il periodo pandemico ha reso manifesti i limiti del sistema turistico attuale: un’industria estrattiva declinata secondo le logiche di mercato. Lo hanno testimoniato lo svuotamento dei luoghi dell’overtourism, l’interruzione del traffico aereo, l’azzeramento del mercato degli affitti brevi.
Oggi è necessario proporre nuove chiavi di lettura per non ignorare quanto accaduto.
LaRU – Laboratorio di Rigenerazione Urbana – è un modello progettuale di ricerca-azione sulla relazione tra cultura e rigenerazione urbana che pone particolare attenzione al ruolo delle comunità locali. A partire da casi-studio selezionati nella regione del Friuli Venezia Giulia, i progetti LaRU si dividono in tre macro-fasi (diagnostico urbano, residenze d’artista, Cultural Hackathon), coinvolgendo ogni anno diversi attori nazionali e internazionali sul tema proposto.
Il progetto, giunto ormai alla sua quinta edizione, è coordinato da Kallipolis APS, associazione no profit per lo sviluppo urbano sostenibile, e finanziato da Regione autonoma Friuli Venezia Giulia – L.R. 16/2014.
Nell’edizione 2021, LaRU ha lanciato una ricerca comparata su sei località del Friuli Venezia Giulia, con l’intento di approfondire gli approcci innovativi di fruizione e produzione culturale-artistica che valorizzino il territorio regionale. Durante il percorso si è cercato di riflettere sulla giusta equazione per conciliare le pratiche d’uso degli abitanti con le variabili esogene, come il turismo. La strategia individuata non è stata quella di proporre un’opera di placebranding, ma si è voluto dar luce a una nuova narrativa dei luoghi a partire dalla decostruzione di alcuni “luoghi comuni”, intesi come opinioni diffuse, brandizzate, spesso superficiali e stereotipate.
Grazie al coinvolgimento diretto della cittadinanza e dei city maker, sono stati infatti scoperti i “luoghi segreti” della rigenerazione urbana: i Bastioni della Città Fortezza di Palmanova si sono così trasformati da patrimonio dell’umanità a luogo di cura; dal centro storico di Gorizia ci si è addentrati nel quartiere eccentrico di Piazzutta; gli abitanti di Casarsa sono riusciti a raccontare un nuovo punto di vista sulla “città di Pasolini”; a Trieste, pur rimanendo sulla riva del mare, si è dato spazio alla spiaggia del “Pedocin”, luogo ricco di contraddizioni; a San Pietro al Natisone si è affrontato in modo critico il tema turismo gastronomico; infine, a Tolmezzo, grazie alla collaborazione con l’artista Daria Tommasi e la Fondazione Pittini, si è riflettuto sull’essere città o montagna assieme a studenti e studentesse dell’ISIS Solari.
Nella seconda parte del percorso, con il coinvolgimento della regista Caterina Erica Shanta, gli abitanti hanno riletto uno spazio di vita quotidiana attraverso un’azione artistica, dando vita ad un video collettivo e collaborativo che combina le sei località.
L’edizione LaRU 2021 ha portato alla luce un’eterogeneità di usi e pratiche, sinonimo di una ricchezza culturale che ha radici nell’abitare: tutto ciò sarà presto raccontato in una pubblicazione.