GameTrification: la rigenerazione è un gioco serio

a cura di Vittoria Fiore

Il gioco è la modalità principale attraverso cui bambine e bambini scoprono ed iniziano a conoscere la realtà che li circonda. Esso rende possibile non solo imitare, ma anche manipolare e creare alternative e nuovi mondi, esercitando l’immaginazione, singolarmente e collettivamente.

Sull’esercizio collettivo dell’immaginazione è basato anche GameTrification, il gioco sulla rigenerazione urbana, nato nel 2020 dall’unione di discipline e di saperi di diversi attori.  Tra questi in prima linea: Dynamoscopio – agenzia interdisciplinare di ricerca, progettazione e produzione negli ambiti della rigenerazione urbana e dell’innovazione sociale con base a Milano – l’organizzazione SPLUF – Spazio Pedagogico Ludico Formativo – insieme a game-designer e un gruppo di abitanti locali interessati al progetto. 

Il prodotto finale di questa collaborazione è un gioco da tavolo, le cui diverse componenti e dinamiche stimolano i partecipanti a mettersi nei panni dei personaggi del gioco. Attiviste e attivisti, creative e creativi, ma anche “sciure”, sono solo alcune tra le figure che popolano il tabellone, rappresentando, in maniera volutamente caricaturizzata, gli abitanti del quartiere Giambellino-Lorenteggio, sede e oggetto della sperimentazione. 

Lo scopo del gioco? Stimolare giocatrici e giocatori a capire, attraverso l’immedesimazione in ciascuno dei personaggi, che il concetto di benessere non è uguale per tutti: ognuno, nella realtà come nel gioco, vive in modi diversi le trasformazioni a cui il quartiere è stato sottoposto. Vince chi riesce a non scontentare nessuno dei personaggi, mantenendo tutti nella zona positiva della scala del benessere rappresentata sul tabellone.

Ambra Lombardi, project manager presso Dynamoscopio ed ex U-Riser, racconta di come il formato attuale del gioco, disponibile online sul sito dell’associazione, non corrisponda alla visione secondo cui esso era stato immaginato. 

L’idea iniziale sarebbe stata quella di diffondere le scatole del gioco nei luoghi più significativi del quartiere, segnalati dagli abitanti stessi, affinché tutti potessero usufruirne spontaneamente. Con l’irrompere della pandemia Covid-19, il team di progetto si è visto costretto ad adattare il gioco alle nuove circostanze di lockdown e distanziamento sociale.

La forma non è stato l’unico aspetto del gioco ad essere influenzato.  La pandemia ha rappresentato la sfida più grande che GameTrification ha dovuto affrontare, soprattutto a causa della necessità di spostare il lavoro in modalità online. Come racconta Ambra Lombardi, le attività erano state  pensate per essere svolte in presenza, evidenziando, inoltre, quanto la modalità online tenda ad indebolire i rapporti, specialmente nel confronto con gruppi di lavoro in formazione. Fortunatamente il gruppo ha tenuto, e non appena è stato possibile reincontrarsi, i partecipanti del progetto hanno aderito con entusiasmo alle attività di revisione collettiva degli aspetti conclusivi del gioco. 

Appena possibile, i progettisti hanno invitato a prendere parte alle sessioni di gioco una platea diversificata di persone, dalle competenze e provenienze più svariate: dal parroco al funzionario politico, dall’operatore sociale al muratore, un collettivo di abitanti, e tanti altri sono stati i soggetti coinvolti . 

Durante il gioco si sono create alleanze, ci si è divertiti, infiammati, e i feedback raccolti hanno permesso al team di Dynamoscopio di rilevare che il gioco ha svolto la funzione per cui era stato pensato, in particolare: “tradurre le dinamiche e il linguaggio complesso delle politiche di trasformazione a un pubblico non esperto, secondo una modalità che potesse essere accessibile e divertente”, come dichiarato dalla stessa Ambra. GameTrification si è rivelato così uno strumento utile a migliorare la comprensione reciproca tra attori anche molto diversi tra loro all’interno dello stesso contesto di vita e ad alimentare consapevolezza diffusa rispetto alle trasformazioni del quartiere. 

Visti i buoni risultati del progetto, Dynamoscopio programma di spedire il gioco a realtà su tutto il territorio milanese e nazionale, in linea con la filosofia dell’associazione, che al virtuale preferisce la forza della materialità e delle interazioni in presenza.

Alla domanda se la pervasività del fenomeno del gaming non sia solo l’esito di una società che ha bisogno di semplificare la complessità, Ambra Lombardi risponde sottolineando quanto la realizzazione di un gioco sia più complicata di quanto si possa immaginare. 

Secondo Ambra, infatti: “la nostra società è talmente specializzata, che a volte le semplificazioni sono utili per poter dialogare. Noi che parliamo di rigenerazione urbana a volte non ci rendiamo conto di risultare incomprensibili a chi si occupa di altri ambiti. Il dispositivo del gioco aiuta ad avvicinare i mondi, creare una prima scintilla, per poi poter approfondire e allora sì, poter essere poi più precisi e specifici. Ben venga la semplificazione allora, se permette di avvicinare e far comunicare ambiti diversi.

A chi si prepara a svolgere il suo stesso mestiere lascia un consiglio, cioè quello di rimanere sempre disponibili ad accogliere punti di vista e contributi da un gruppo più ampio possibile di persone. Questa è anche la forza di Dynamoscopio e dell’idea su cui GameTrification è stato basato: “l’essere permeabili e accogliere una diversità di opinioni è un elemento fondamentale per arricchire lo sguardo in ottica di essere il più inclusivi possibile”, conclude Ambra.