Casa Gavoglio a Genova. Una periferia in centro città, una caserma dismessa, un futuro parco

a cura di Martina Pestarino, Margherita Chinaglia e Enrica Perotti

Casa Gavoglio è la Casa di Quartiere del Lagaccio a Genova nata con una precisa volontà: “Dopo che la ex caserma Gavoglio era stata chiusa per tanti anni e nessuno se ne stava occupando, volevamo che venisse restituita almeno in forma di riuso temporaneo come spazio pubblico e luogo di partecipazione civica”. È Lucia Tringali, presidente dell’ente gestore La Casa nel Parco, che ci racconta lo spazio e la sua storia, intrecciata con quella del quartiere e delle persone che lo abitano. Lucia è pedagogista di formazione, nella Casa lei coordina e mette a disposizione le sue competenze di educazione e formazione, di gestione e di facilitazione di percorsi partecipativi tra cittadinanza e Pubblica Amministrazione.

L’ente La Casa nel Parco gestisce lo spazio verde del cortile ex piazza d’armi, più i locali interni, che ad oggi comprendono una biblioteca dei ragazzi (con narrativa e album illustrati), una stanza polifunzionale (per attività di yoga, danza, prove di teatro, ecc), un laboratorio concepito come officina del quartiere e ulteriori ambienti verranno prossimamente attivati. “Questi spazi erano abbandonati, noi abbiamo risanato e ristrutturato i locali e tra gli arredi ci sono anche i mobili originali della caserma. Abbiamo recuperato tutto ciò che era possibile recuperare.”

Come fare per restituire alla cittadinanza un immobile dal grande valore storico e architettonico?  

Il processo è lungo e tortuoso e ha avuto origine nel 2008 con il comitato cittadino “Voglio la Gavoglio” che ha ottenuto, attraverso un percorso partecipato con l’amministrazione locale, il passaggio dal demanio militare al Comune di Genova. Nel 2015 diventa casa di quartiere come Casa Gavoglio Civico 41, nel 2020 si insedia l’attuale gestione.

La Casa nel Parco è un ETS (Ente del Terzo Settore), che è una nuova qualifica giuridica introdotta con la Riforma del Terzo Settore, le cui cariche sono persone fisiche, mentre i 29 soci sono organizzazioni che provengono dall’associazionismo locale di piccola e grande scala. 

L’immobile è finalmente pubblico, dispone di un ente gestore, ma come si sostiene economicamente il progetto Casa di Quartiere? 

Lucia Tringali ammette che la questione è spinosa, perché gli spazi sono concessi gratuitamente, ma i professionisti che si occupano della gestione, della programmazione delle attività e della ristrutturazione e manutenzione dei locali dipendono dalla vincita di bandi di progetto, quindi non da una fonte stabile di finanziamento.

Ciò che motiva coloro che si stanno dedicando a Casa Gavoglio è l’impatto positivo che questa ha sul quartiere.

Da progetto La Casa nel Parco ha tre obiettivi principali:

  • Contrasto alla povertà educativa
  • Educazione ambientale
  • Supporto alle persone anziane in condizione di solitudine e abilitazione all’uso della tecnologia

Questi obiettivi hanno degli indicatori che sono misurabili per comprenderne il loro raggiungimento, ad oggi sono stati abilitati progetti specifici, per i quali è prevista una valutazione d’impatto.

L’impatto sociale però non è solo dati e indicatori, è lì e si vede, è evidente giorno per giorno, nelle azioni quotidiane, in un quartiere caratterizzato da povertà educativa. 

“Il coinvolgimento delle persone, di insegnanti delle scuole, di associazioni locali, delle famiglie che si sono spontaneamente organizzate in un’associazione di genitori, è secondo me uno dei risultati concreti del lavoro informale fatto qui.” Questo è stato possibile grazie ad un lavoro di prossimità, fianco a fianco con la cittadinanza e ad una programmazione condivisa di servizi e attività.

“Una serie di attività organizzate, ma non eccessivamente strutturate. Non bisogna tenere tutto sotto controllo, ma lasciare spazi informali di cui le persone si possano appropriare e prendersi cura”

L’impatto non solo è sociale e urbano, è anche fisico. La bellezza sta arrivando nel quartiere Lagaccio. Questo è il diritto alla bellezza che La Casa nel Parco sta rivendicando.  “L’obiettivo è che questo posto nel tempo sempre più bello e sempre più curato possa dare un’impronta a questo quartiere che è percepito come il quartiere brutto, periferico, orrendo.” 

Quartiere di povertà educativa, con carenza di servizi e mancanza di spazi pubblici di qualità. 

Queste e molte altre le sfide che hanno dovuto affrontare nel tempo le diverse gestioni di Casa Gavoglio. Nel 2020 è stato costituito l’Ente La Casa nel Parco, che ha vinto il bando di assegnazione della gestione dell’immobile.

L’attuale gestione è nata quindi nel periodo di pandemia globale, l’avvio è stato perciò complesso e rallentato, ma ad oggi è forte l’entusiasmo per la progressiva riapertura e numerosi sono i progetti per il futuro!

Space” è uno di questi: è un progetto sostenuto dalla Fondazione Compagnia di San Paolo con il quale verranno ristrutturati nuovi locali, che torneranno così ad essere agibili e fruibili dalla cittadinanza.

Tutte le sfaccettature di Casa Gavoglio, dalle attività svolte, alle comunità coinvolte, all’area verde in via di realizzazione verranno narrate attraverso “Il Parco Dentro”. Si tratta di un’azione di comunicazione compresa in un progetto di contrasto alla povertà educativa, di coop La Comunità, con Librotondo (cooperativa socia di La Casa nel Parco) come partner.

Un racconto “da dentro”. Diversi saranno i formati, come diverse sono le persone che il messaggio intende raggiungere, mirando al panorama cittadino, ma anche nazionale ed internazionale.

Con uno sguardo al futuro la Casa intende gettare le basi per costruire un nuovo immaginario collettivo del quartiere, come luogo da vivere e non solo dove tornare a dormire, come luogo dove andare e conoscere, per poi ritornare.