Appenino l’hub. Una rete territoriale per lo sviluppo di economie di comunità nelle aree interne.

di Silvia Capelli

Appenino l’hub. Una rete territoriale per lo sviluppo di economie di comunità nelle aree interne.

Appenino l’hub è una rete territoriale di imprese ed il primo incubatore specializzato nello sviluppo economico e sociale delle aree interne, che da sole costituiscono il 60% del territorio nazionale.
Ricreare economie riportando la vita nei borghi abbandonati e far nascere imprese che abitano il territorio è il principale obiettivo di Appenino l’hub, stimolando l’intraprendenza e il protagonismo delle giovani generazioni. La Rete è coordinata e facilitata da Figli del Mondo a.p.s. e supportata dall’esperienza di Primo Miglio, incubatore di startup ad impatto sociale. Andrea Zanzini, fondatore di Primo Miglio e coordinatore della rete territoriale impegnato nel processo di accompagnamento delle imprese, ci racconta che tutto parte dall’ascolto delle persone e dei luoghi in cui esse abitano: «È dalla creazione di legami e di conversazioni con le Comunità e con le realtà che già vi operano che si parte per far rinascere i territori».
Da queste relazioni prendono avvio i percorsi di apprendimento e di sviluppo di microeconomie, di nuovi servizi e progetti che le stesse Comunità individuano come necessari. Ogni tappa del percorso è poi accompagnata da esperti, consulenti e servizi professionali, utili a superare i diversi step di avanzamento del percorso. Zanzini definisce Appenino l’hub come una rete di agenti per lo sviluppo del territorio, composta da associazioni di categoria, istituti di credito, gruppi di azione locale, complessivamente 28 enti territoriali che insieme sostengono numerosi percorsi di sostegno delle comunità locali.

Stella Mecozzi, coordinatrice del progetto, si focalizza sul termine accompagnamento: «Non esiste un modello da proporre, ma delle esperienze e delle anime diverse in ogni territorio, solo basandosi sull’ascolto attivo delle comunità si possono capire le aspirazioni reali. Attualmente abbiamo diversi accompagnamenti in corso, ognuno con un percorso e delle aspirazioni differenti, ma accomunati dalla passione e dalla voglia di coinvolgere i territori di appartenenza e di rigenerarli tramite il contributo dei cittadini e delle imprese».

Con la 1° Call per Imprese di abitanti, la mappa di progetti ed imprese di Appenninol’hub si è estesa a tutto il territorio nazionale con un programma formativo e di accompagnamento capace di sostenerle nello sviluppo del progetto d’impresa in cui gli abitanti del territorio sono protagonisti attivi e beneficiari. Nell’entroterra romagnolo due sono gli esempi significativi che si sono contraddistinti tra le Cooperative di Comunità: Fer-menti Leontine di San Leo (RN) e Incanti Delcesi di Casteldelci (RN) entrambe nell’Area Interna dell’Alta Valmarecchia.
Grazie a percorsi di ascolto attivo e progettazione partecipata, è nata la Comunità di abitanti di San Leo, che con il sostegno di ConfCooperative Romagna e Primo Miglio, come primo progetto, ha riaperto l’Antico Forno di uno dei più bei Borghi d’Italia.
Analogamente, la Comunità di abitanti di Castedelci (RN) ha riattivato un’area verde di oltre 3 ettari e di notevole pregio naturalistico, dando vita ad Ecopark, un parco con numerose aree di sosta per ospiti, famiglie, campeggiatori in cui poter realizzare attività ludico – didattiche all’aperto. 

Come afferma Giovanni Taneggi, che di Appennino l’hub è il coordinatore scientifico: «Il coinvolgimento strategico dei cittadini nelle politiche sulle aree interne è fondamentale. Non si può prescindere dall’inclusione degli abitanti perché è l’impresa degli abitanti che costruisce il proprio luogo. Non sono più sufficienti le imprese locali che stanno in un luogo e ne usano le risorse. L’impresa di abitanti, coinvolgendo le persone, costruisce implicando i suoi processi di produzione e commerciali con tutto ciò che fa il luogo, in maniera non convenzionale. La parola chiave che riassume il lavoro delle Comunità di abitanti che animano Appenino l’hub è trasformazione. Bisogna accedere alle case e ai luoghi, ma essendo autorizzati a farne cose nuove, per nuove utilità, nuove bellezze. Solo attraverso la trasformazione i paesi possono essere ritrovati ed essere luoghi per nuove aspirazioni».

Il reale e duraturo sviluppo di un territorio si realizza, infatti, solo coniugando due aspetti: una cittadinanza realmente protagonista e un’economia utile per il benessere della comunità.

Segnalazioni extra

Presentazione del volume del Touring Club italiano sull’Appennino:
Quindici proposte per pianificare lo sviluppo delle aree interne
Strategia Nazionale Aree Interne
Officina Giovani Aree Interne

Federica Benatti, Borghi e dimore storiche nel mercato extralberghiero. Guida pratica per la valorizzazione degli immobili nelle aree marginali d’Italia, Dario Flaccovio Editore, 2021