Colibrì

Colibrì è la newsletter collaborativa di U-Rise che ha l’obiettivo di raccontare progetti e iniziative dentro e attorno al Master U-Rise sui temi della rigenerazione urbana via innovazione sociale.
I contributi sono scritti sia da studenti sia da altri soggetti come ricercatori, attivisti e professionisti.

URGES, a Matera la città pubblica del sud – progetto di ricerca targato UNIBAS

In partenza a fine marzo 2022 è il progetto di ricerca interdisciplinare URGES (Urban Green Shapes. Qualità, efficienza e benessere di quartiere) vincitore del bando del POR-FESR Basilicata 14-20. URGES, attraverso l’analisi di casi studio, il confronto con gli abitanti, la realizzazione di una architettura green su un sito-pilota dell’ATER a Matera, vuole occuparsi dei quartieri di edilizia pubblica del Mezzogiorno per delineare qui soluzioni rigenerative sostenibili basate su un approccio green. [di Silvana Kühtz, DiCEM Unibas e Poesia in Azione]

La città sradicata. Un dialogo con l’autrice Nausicaa Pezzoni

“Di questo insomma qui di seguito, alla fine, si tratta: di come l’immaginazione vada risignificando le nostre città, riconfigurandole come organismi politici nel senso pieno e più antico del termine. Tornando cioè a dare senso all’idea di città.” Così scrive Franco Farinelli nella prefazione di La città sradicata di Nausicaa Pezzoni. “Dal basso, come in questo libro si prova a fare, mostrando anzitutto che è possibile”. [Roberta Abeni]

Il Distretto Urbano Multifunzionale di Bologna: “DumBO”

Il Distretto Urbano Multifunzionale di Bologna - DumBO è uno spazio di rigenerazione urbana nato nel 2019 e dedicato ad arte e cultura, inclusione, creatività, innovazione sociale, economia circolare, sport. Nei suoi quasi 40.000 mq accoglie e mette in sinergia esperienze diverse, sulla base di una visione condivisa a cavallo tra cultura, arte e sociale. [di Mara Polloni]

Chi sono gli inventori dei luoghi che abiteremo? Ce lo dice Elena Granata nel suo nuovo libro Placemaker.

Un pugno di innovatori urbani si impegna giorno per giorno per forzare limiti spaziali e normativi delle città in cui siamo immersi e fortemente condizionati. Elena Granata, docente di urbanistica e studi urbani al Politecnico di Milano, racconta chi sono: apprendisti stregoni, santi ed eroi, a volte inventori di luoghi per caso, nuovi Ulissi in cerca di esperienze di senso che ritornano per prendersi cura dei luoghi. Placemaker è un libro bello perché di buon senso. Il buon senso con cui dovremmo ricominciare a pensare la città del futuro, ripartendo dai vuoti, senza però riempirli. “Facendo posto creando spazio”, come diceva Giovanni Michelucci. [di Francesca Amegli]

MAAM – Il Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz_città meticcia.

L’antropologo Giorgio de Finis, già direttore artistico del progetto MACRO Asilo e del Museo delle Periferie, ci racconta del MAAM - Museo dell’Altro e dell’Altrove di cui è ideatore e curatore: una sperimentazione ormai riconosciuta a livello internazionale di uno spazio occupato simbolo di coesione sociale, per il diritto all’abitare e contro la speculazione sugli edifici considerati improduttivi. [intervista di Margherita Meta a Giorgio de Finis]

L’urbanistica sociale in risposta all’infanzia: uno sguardo critico nella realtà barese

Con un'intervista ad Andrea Mori, pedagogista e socio fondatore della cooperativa sociale “Progetto Città” di Bari, scopriamo la storia di un percorso di progettazione partecipata che ha avuto origine nel 1980, anno della sua fondazione. Mentre l’edilizia irrompeva scavando macerie di degrado e generando ferite di isolamento, ”Progetto Città” immaginava nuove visioni. Protagonisti bambini e bambine, simbolo di un futuro tutto da scrivere che continua tutt’oggi. [di Benedicta Rizzi]

Quando il bagno diventa un campo di battaglia: una mostra.

Nel corso della XVII Biennale di Architettura di Venezia dal titolo “How we will live together?”, Matilde Cassani, Ignacio Gonzalez Galàn, Ivan Munuera e Joel Sanders presentano “Your restroom is a battleground”, installazione che racconta come la lotta per i diritti umani passi anche attraverso uno degli spazi più inaspettati e spesso considerati meramente funzionali e neutri, il bagno. [di Marta Giancane]

Il nome della città – pratiche etnografiche tra inclusività toponomastica e walkability

Una riflessione sull'utilizzo della toponomastica e sull'attraversamento simbolico della città da un punto di vista di riconoscibilità, identificazione e inclusione delle soggettività periferiche e sotto-rappresentate. Un attraversamento etnografico del quartiere Palestro a Padova la cui toponomastica risale al periodo fascista, con un quadro teorico sulle discipline e il loro uso in termini di riproposizione di standard etnocentrici. [di Collettivo Rigeneri]