di Arianna Falessi, Marta Lucia Giancane, Roberta Rivola e Domenico Scarpelli
Il settimo modulo del master “Valutare gli impatti della rigenerazione urbana e dell’innovazione sociale” si svolge nella splendida cornice di San Servolo, una delle isole più vicine al centro storico di Venezia, antica sede di un convento benedettino divenuto nel tempo istituto manicomiale e attualmente centro congressuale e di promozione culturale.Accompagnati da Maria Cerreta e Ludovica La Rocca dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, docenti coordinatrici del modulo, abbiamo costruito un primo framework teorico volto alla definizione di un processo di valutazione sulla realizzazione effettiva degli obiettivi programmati e degli impatti progettuali attesi. Successivamente, ci siamo immersi in un esercizio estemporaneo di valutazione degli impatti prodotti dalle attività progettuali basate sul caso studio Ecomuseo Mare Memoria Viva (MMV), costruendo un questionario secondo le macro-aree di intervento del caso palermitano e ospitando, durante l’intervista, Valentina Mandalari (responsabile di progetto), Sara Ebreo (collaboratrice di MMV) e Clara Sorce (fruitrice dello spazio).
Al fine di avere uno spettro di esempi il più ampio possibile, Grazia Concilio, professoressa del Politecnico di Milano e coordinatrice scientifica del progetto Europeo MESOC (Measuring the Social Dimension of Culture), ha introdotto il tema “sfidante” dell’identificazione e valutazione degli impatti sociali nei processi culturali e creativi. Scopo del progetto di ricerca e innovazione è proporre, testare e validare approcci innovativi e originali per catturare il valore sociale e gli impatti della cultura nelle città, seguendo tre principali obiettivi di impatto: salute e benessere, rigenerazione urbana e territoriale, partecipazione attiva.
A seguito degli insegnamenti ricevuti, l’attività laboratoriale ha permesso di metterci alla prova e sviluppare competenze immediatamente applicabili nel mondo del lavoro. Il metodo applicato per svolgere la “Valutazione di Impatto Sociale” è stato ideato dalle docenti coordinatrici del modulo e validato dal Ministero della Cultura (MIC) poiché costruito per valutare le politiche del MIC nell’ambito dei Creative Living Lab e per individuare il valore di politiche culturali.
Il modello si basa sulla costruzione di un set di domande in funzione della realtà analizzata e la successiva attribuzione di un valore quantitativo a un giudizio di stampo qualitativo. La scala interessa un range di valori da 1 a 9 in cui i numeri dispari rappresentano giudizi certi, mentre i numeri pari una condizione di incertezza. I giudizi raccolti, nelle interviste ai soggetti coinvolti, vengono elaborati e confrontati per valutare eventuali convergenze e discrepanze di opinioni, formulando una valutazione complessiva degli impatti e degli effetti generati da un intervento sul lungo periodo.
Il metodo è un vero e proprio strumento di valutazione dell’andamento di un intervento, con l’obiettivo di modificarne e migliorarne costantemente alcuni aspetti cruciali. Il processo valutativo si è concluso con la definizione dei principali indirizzi futuri di Ecomuseo Mare Memoria Viva e di alcune delle strategie migliorative di progetto.
Anche questa settimana le lezioni apprese sono molteplici: abbiamo imparato e sperimentato i metodi di valutazione di impatto, la costruzione delle interviste e l’indispensabile capacità di approccio empatico con gli intervistati. Abbiamo iniziato a ragionare per valori non riconducibili alle classiche dimensioni economiche, prendendo in considerazione anche quella sociale, ambientale e culturale, non riducendo il metodo ad un mero strumento di giustificazione dei progetti.
Un ringraziamento speciale a Adriano Cancellieri (Università Iuav di Venezia) per averci guidato in questo modulo, anche se a distanza, a Ezio Micelli (Università Iuav di Venezia) per lo stimolante apporto delle sue riflessioni , a Maria Cerreta e Ludovica La Rocca (Università degli Studi di Napoli Federico II) per le indicazioni costanti e la pazienza infinita e a Grazia Concilio (Politecnico di Milano) per le interessanti questioni aperte. Un grazie particolare, infine, a Valentina Mandalari e Sara Ebreo di Ecomuseo Mare Memoria Viva e Clara Sorce per aver preso parte alle attività laboratoriali.