Diario di bordo. Produrre pensiero e tradurlo in azione: il primo modulo del Master U-Rise

Inizia la VII edizione del master U-Rise: tre giorni intensi e incredibilmente piacevoli alla scoperta dei valori della rigenerazione urbana, dei suoi attori, metodi e politiche. Percorsi sperimentali, spazi fuori dal comune e politiche generative sono solo alcune delle tematiche trattate in questi giorni stimolanti ed immersivi. [di Giorgia Arillotta, Federica Catalani, Marta Lucia Giancane]

di Giorgia Arillotta, Federica Catalani, Marta Lucia Giancane

Diario di bordo. Produrre pensiero e tradurlo in azione: il primo modulo del Master U-Rise

Si è da poco concluso il modulo di avvio della VII edizione del Master U-Rise, tre giorni intensivi di programmi e seminari nei quali abbiamo iniziato a definire non solo il campo d’azione ma anche i diversi strumenti d’intervento con i quali è possibile approcciarsi alla rigenerazione urbana e all’innovazione sociale, e che rappresentano il primo passo verso una maggiore consapevolezza e conoscenza di pratiche e strategie in grado di rigenerare comunità, in cui a dominare la scena c’è la conoscenza che si fa azione.

Il primo modulo ha definito un cassetto di strumenti operativi, in particolare la valutazione delle dimensioni dell’imprenditoria sociale e degli enti del terzo settore attraverso la scoperta della figura dell’ imprenditore sociale, un soggetto ibrido e un’alternativa alle dinamiche di stato e mercato, che agisce su un terreno contaminato e che ripensa l’ambiente con uno sguardo attento alla sfera sociale. 

(Fotogragia di Federica Catalani)

Ci siamo, poi, avvicinati ai valori della rigenerazione urbana e dell’innovazione sociale che intercettano i sogni e i desideri della comunità attraverso dinamiche generative, atte a far emergere risorse latenti (il patrimonio già esistente e sottoutilizzato), potenzialità inespresse (luoghi come aggregatori sociali) e ad abilitare una comunità che diventa risorsa attiva nel cambiamento della città e delle sue dinamiche.

Alla base delle esperienze raccontate c’è sempre un unico denominatore comune: la collaborazione, anch’essa ibrida, tra pubblica amministrazione, imprenditoria e comunità.

Se è vero che il capitale relazionale è prezioso e che vi è sempre la possibilità di cominciare a fare qualcosa, U-Rise è sicuramente un luogo fertile in cui nuovi legami si tessono e percorsi di vita si intrecciano generando idee, progetti e infine azioni. 

La particolare fase storica in cui viviamo ci ha mostrato con ancora più forza quanto sia importante fare comunità, ed è forse anche per questo che l’emozione di trovarci nuovamente in un’aula, pronti a discutere di innovazione sociale, imprenditoria sociale, cultura e valori, politiche generative e tanto altro, è stata davvero grande e ci ha permesso di riscoprirci umani.

(Fotogragia di Federica Catalani)

Proveniamo tutti da realtà differenti, con percorsi accademici e professionali distanti o simili, ma ciò che conta è che in comune abbiamo qualcosa di più importante: la voglia di impegnarci nel generare impatti positivi e vedere cambiamenti concreti; la passione e la tenacia con cui portiamo avanti le nostre idee; il desiderio di apprendere, di far tesoro di questa esperienza, di conoscere e conoscersi meglio aprendosi anche a ciò che ancora ci è ignoto. 

Un sentito grazie a Ezio Micelli (Università Iuav di Venezia), coordinatore del modulo, Adriano Cancellieri (Università Iuav di Venezia), Lucio Rubini (Università Iuav di Venezia) e un ringraziamento particolare a Laura Colini (Tesserae Urban and Social Research), Flaviano Zandonai (Gruppo cooperativo Cgm), Roberto Covolo (consulente comune Brindisi/Comune di Bari), Annibale D’Elia (Comune di Milano) e Federica Scaffidi (Leibniz Universität Hannover) che sono intervenuti regalandoci potenti spunti di riflessione e dibattito.

(Fotogragia di Federica Catalani)

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